Spiz de San Piero
Venerdì 23/09/2016 da solo
Tempo salita : ore 2,30
Percorso intero: ore 4,30
Dislivello salita: m. 650
Impegno : EE 1° breve
Carta 1/25.000 : Tabacco foglio 25
Montagna complicata e scorbutica, un caos di guglie e pinnacoli emerge appena sopra un mare di mughi che avvolgono quasi totalmente i suoi versanti. Solo gli ultimi anni è stata tracciata una via di salita che ha avvicinato l’escursionista e che seguiamo tuttora con apprensione. Eppure le difficoltà sono solo nella nostra testa, sarà forse il terreno ripido, l’incertezza della via, la cima che non si vede se non dal catino sottostante, ormai alla portata. La vegetazione asfissiante sembra proteggerla e respingere l’invadenza. Pensandoci bene però elenchiamo come negativi quelli che sono invece i pregi di questa montagna e che ci fanno esultare venendone a capo. Non ultimi i passaggi sulle rocce che accompagnano in vetta, o meglio sulle vette, perché abbiamo anche la possibilità di scegliere la nostra.
Percorso:arrivati a Passo Cibiana parcheggiamo l’auto cercando di rispettare i vari divieti e la proprietà privata (m 1530). Prolunghiamo oltre la Baita Dèona, lungo una strada sterrata chiusa al traffico e troviamo abbondanti indicazioni che ci mandano a sinistra e in salita verso il bosco di pini. Poco avanti, dopo un paio di brevi impennate che svegliano le gambe, svincoliamo a destra sul sentiero 483, assai battuto dai frequentatori dell’Anello Zoldano e dell’Alta Via n° 3. Rimontiamo piacevolmente il fianco orientale dello Spiz de Copàda, lasciandoci in basso e nascosta, l’omonima Casera Alta. Al crocevia teniamo a destra (sentiero 485, ore 0,50, indicazioni per Le Calades, la Baita Darè Copada e Cornigiàn) e pianeggiamo per traccia più modesta fino ad un rudere che evitiamo alzandoci di qualche metro sul fianco delle mura. La vegetazione si apre e vediamo la nostra meta. Una breve deviazione a destra porta a un dosso che regala una buona panoramica verso il Monte Rite con il suo museo e lo stesso Spiz de Copàda. Riprendiamo il 485 e ci abbassiamo di qualche metro sbucando in Località Pian d’Angiàs a m 1870. Lo attraversiamo ancora in discesa, arrivando ormai alle pendici orientali dello Spiz de S.Piero che contorniamo a sud, oltrepassando un altro eccellente balcone panoramico (Località Le Calades m 1858, un cartello sconsiglia l’eventuale discesa al lontano Rifugio Bosconero). Noi seguiamo la cengia che taglia tutta la bancata di mughi. Un tratto spettacolare e facile, forse il miglior punto per capire il Bosconero (si noti il canalone che separa il Sasso di Toanella dallo stesso Sasso di Bosconero, si deve risalire tutto per accedere alla cima più alta del Gruppo). Noi tagliamo invece l’intero versante meridionale dello Spiz, che si mostra come un insieme frastagliato di piccole torri e pinnacoli traballanti. Compare improvvisa la Baita Darè Copada: piccola, accogliente e riservata, quasi vuole confondersi con l’ambiente circostante e qui possiamo anche concederci una sosta (m 1856, ore 1,30 dal parcheggio). Collocata in posizione invidiabile, altri siti analoghi molto più famosi non reggono il confronto. Proseguiamo sulla cengia che svolta ed insiste anche lungo il versante occidentale. Notiamo il profilo meno severo del monte e qui intuiamo la via meno problematica alla vetta. Un segnavia e un paio di omini confermano infatti quanto detto. Aggrediamo così il pendio erboso che rivela confortanti segni di passaggio. Deviano leggermente a nord fino a guadagnare una costola più marcata delle altre. Continuiamo a cercare l’omino seguente lungo una traccia confusa e poco intuibile. Una freccia rossa disegnata in un masso fa cambiare il senso di marcia e miriamo i primi contrafforti rocciosi attraverso i corridoi meno impervi. Entriamo così nel catino superiore coperto da una vegetazione invadente, ma solcato da una trincea indispensabile per uscirne velocemente. La torre finale va parzialmente aggirata a sinistra grazie a un canalino di ghiaie, si sale poi il punto più alto con due movimenti di arrampicata (1°) fuoriuscendo in un intaglio. Il seguente traverso esposto richiede l’aiuto delle radici dei mughi e pone finalmente fine a ogni perplessità (Spiz de San Piero m 2084, ore 2,30). Altri tre rialzi si contendono la quota più alta, raggiungibili con prudenza e un paio di movimenti sul primo grado.
Tempo totale salita ore 2,30.
Dislivello salita m 650.
Discesa: lungo il medesimo sentiero in ore 2,00.