PIZ DE VEDANA




Domenica 26/05/2013 da solo
Tempo salita :
Percorso intero :
Dislivello salita :
Carta 1/25.000 :
Impegno :
ore 2,30
ore 4,30
m. 800
Tabacco foglio 24
EE 1° agevolato dal cavetto presso la cima e lunghi tratti molto esposti


Non si pensi al Piz de Vedana come la solita scampagnata fuori porta, anche se è la cima più piccola e meridionale dei Monti del Sole ne rappresenta tutta l’asprezza e acidità. Quel fascino misterioso che attira l’escursionista esigente e introverso, ma anche capace di muoversi meglio di altri. Inevitabile la carica di adrenalina che si accumula procedendo sul fianco di vuoti insondabili, dove un passo falso può anche costar caro. Diventa allora un bisogno, quasi una droga che il nostro organismo in assuefazione richiede in dosi sempre più alte e costanti. Sembra un’esagerazione, ma è riscontrato che questo modo un po’ avventuroso di muoversi in montagna, diventa un richiamo sempre più forte al quale non sappiamo resistere e i Monti del Sole il terreno ideale.

Percorso:
percorrendo la strada alta che collega Ponte Mas e Sospirolo, dopo le mura che perimetrano la Certosa di Vedana, notiamo la deviazione che sale ancora più a nord fino alle case di Le Rosse Alte, ai piedi del Piz de Vedana (m 540, circa km 15 da Belluno). Vi regnano il verde e la pace assoluta, il silenzio invece è reso dolce dal rumore di una fontanella e qui parcheggiamo. Tra le possibili vie di salita scegliamo quella orientale, tenendo buono il solo cartello che indica il “Sentiero tematico Chiesette pedemontane”. In principio asfaltata, la stradina sembra terminare presso un’abitazione, poi continua una mulattiera sul fianco della stessa e sul limitare degli alberi. Mura a secco ne sottolineano lo sviluppo. Con qualche alto e basso convogliamo presto su un’altra stradina sterrata che proviene dai prati sottostanti l’area monastica. La assecondiamo a sinistra in costante salita, lungo il suo monotono e lineare proseguo e già all’ombra del bosco. Notiamo sul finire uno slargo che consente probabilmente ai fuoristrada di girarsi o parcheggiare, e qui parte il vero sentiero. Una bella tirata, con qualche svolta ci porta in località Col Pra de Costa, dove ci sorprende una casa ristrutturata (m 813) e alcuni alberi più imponenti (ore 0,45). Cinquanta metri prima, attraverso un varco tra i cespugli, prosegue la nostra traccia che va a rimontare la lunga dorsale orientale del monte. C’investono le correnti ascensionali che salgono dalla pianura di Vedana, piegano l’erba e le piante in quest’ ultimo tratto pacifico. Ora le cose si complicano infatti, aggiriamo in costa tutto il versante orientale del Piz per traccia assai esposta, compaiono anche i primi bolli rossi. Un canale sassoso ci sbarra la strada, là dove un omino segnala l’attraversamento breve e su dall’altra parte. Dal corpo principale rimontiamo ora una pala parallela, spostandoci sempre più a nord, lungo un sentiero sempre riconoscibile e sempre più ostico. Sopra una cengia erbosa dove il passo diventa quasi felino, assolutamente sconsigliata con la neve e con il ghiaccio, è il tratto più delicato dell’intera salita. In prossimità di un roccione spiovente troviamo un cavetto d’acciaio provvidenziale che aiuta a passare oltre, dove ancora la traccia frana. Ancora un canalino e ancora un’altra pala che affianca la lunga distesa verso il Cordevole (Costa Corona). La risaliamo tutta e sbuchiamo sopra un colletto panoramico (m1255) giusto sopra il Lago del Mis, dove sopraggiunge da ovest anche l’opposta e ripida via di salita. Un incrocio di sentieri, perchè a destra si ha la possibilità in cinque minuti di raggiungere una cresta panoramica, che allarga gli orizzonti e ci fa meglio conoscere la piramide del Piz de Vedana. A sinistra si va incontro alla nostra meta, lungo quel cordone ombelicale che è l’unico approccio possibile all’escursionista. Ci abbassiamo di poco appoggiandoci alle rocce, uno spezzone di ferro ci aiuta ad uscire sul pendio erboso soprastante abbellito da un paio d’alberi. Qualche altro passo esposto e ripido avvicina al castello finale e a un terzo tratto protetto dal cavo metallico. Gli ultimi metri e finalmente sull’esile cima arriviamo alla croce del Piz de Vedana (m 1324, ore 2,30).

Tempo totale salita ore 2,30.
Dislivello salita m 800.


Ritorno:stesso sentiero in ore 2,00.
Purtroppo le zecche imperversano (l’ho costatato di persona) e rappresentano sempre un problema da non sottovalutare.